Galeotto fu lo verbale d'infratione

Como che fue che uno verbale d'infration stradale, inguaiotti Gargante da Ficulle, mercante di tessuti in Anno Domini MCDXXVII


Li viaggi mei son sempre, assai sì perigliosi,
mi stressano lo corpo, cum ritmi affannosi.

Gargante da Ficulle, così che io mi nomo,
Mercante di tessuti: son grande gentil'omo.

Un dì che li mei affari, andaro molto bene,
Festeggio sollazzando lo meo fremente pe... [bip!]

Appropinquommi ordunque, per via peccaminosa,
deciso ad accoppiarmi cum donna puttanosa.

Or dopo aver sentito tariffe a centinaia,
decisi d'ingropparmi, formosa tabaccaia!

Passan tranquilli i mesi: «normal'administratione»,
tornetti da consorte, in mea bella magione.

M'appen entrotti a casa, meo sangue raggelò,
lo sguardo di mogliera, tosto mi fulminò!

"Cos'est questa missiva?! - brandiva pergamena - 
postin recapitommi: c'è dentro multa piena!

Qui dice, sanza poter nulla contestare,
che a zonzo andavi tosto com'uno puttaniere!"

Ordunque mi sgamò, finito ho di campare,
se non remedio iscusa, in fretta, d'accampare.

"Mogliera benedetta, non stare a equivocare,
- cercotti col sorriso, poterla abbindolare -

dovetti in tal frangente, lo carro parcheggiare,
davanti ad un viados... che ci potevo fare?

Novo cliente aveo, in tale loco sì oscuro,
non puoto rinunciare: «lo joco si face duro!»"

"Ma quine dice, non mente lo verbale,
che nulla scaricasti... Porco! Animale!"

"Infatti... sine... ora rimembro, ritorna meco 'l memoriale,
lo fetentone avea, ingiuntion fallimentare..."

"Uhm..." mugugna la madama, non est assai convinta,
devo scovar qualcosa, che un po' la disorienta.

"...et le mie sete pretiose, che tosto m'avanzaro,
pensotti di donare a te mia bella: giammai sarotti avaro!"

"Oh... beh... allor di fustigarti, ormai giammai non oso"
ella s'acquieta e afferra 'l pacco sì prezioso. 

In retto angolo salvetti 'l deretano: genial sortita!
Valse la pen, preziosa merce in dono, per chiuder la partita.

Passò lo tempo et io in viaggio lontano spesso stavo
et ogne ser cum foemina diversa, ebbene sì io copulavo.

Or per abbindolar consorte cum mente sospettosa,
tornavo sempre a casa cum stoffa rara et pretiosa.

Ma uno jorno infausto et lo recordo assai,
io persi lo battello e a casa tosto ritornai.

Entrato in meo villaggio, notossi cosa curiosa,
lo maniscalco aitante, portea fine veste pretiosa.

Toh!... anco 'l panettiere, jovine muscoloso,
avea abito in seta, molto fascinoso.

Alfin vidi due cantici et anco danzatori,
portar le vesti belle cum fregi pieni d'ori.

"Strana coincidentia - un tarlo segnotte la mea sorte -
Codeste vesti ricordan stoffe ch'io donai a mea consorte"

Lo tarlo assai 'mpietoso, intrufolossi a fondo,
corsi furioso a casa, temeo fine del mondo!

Entrotti como furia e vidi a terra braghe di seta
et poi casacca fine, condusse meco a meta.

Sfondotti uscio d'alcova, rimasi come 'n cretino,
quando sorpresi moglie ignuda, avvolta col... postino!


Poesia anisosillabica in rima baciata
© Copyright 2015 - Fabrizio Manili‎



Commenti

Posta un commento

Orsù esprimi puro lo tuo giudizio et emitti tua sententia!