De sacra redutione in punto vitae
Come che fue che messer Aezio da Ravenna, tentotti di redutionar lo corpo suo, dopo che furo passati bagordi natalizi, i n Anno Domini MCCLVII Ordunquo questo est certo, le feste son passate, et restan sol recordi, di mitiche abboffate. Io trattenendo fiato, mi pongo innanzi a specchio, ma in apnea per poco, poi non ci resto secco . Sollevo mea casacca, lo ventre vò a scoprire, spavento prole tutta, stan quasi per svenire. Oh! Me tapino! Omo sanz'alcuna dignitatia! Come potei mai, abbandonommi a tal disgratia? Lo stomaco per jorni ho rimpinzato, anco 'l colesterol alfin s'è ammutinato! Mi desto tosto da lo morale sì abbacchiato, «Recommi Lune, - cogito - in sito palestrato! Sperantie mie, giammai saranno abbandonate! Tartarugose addominalia! Deh! Io l'ho sognate!» Rapito come in estasi, da tale decisione, mi vedo già libellula in un'apparitione. E per festar lo cambio, che appare sì sonoro, azzanno fetta ultima, di natalin