Lo jorno de li Saldi

Come che fue che Ascanio da Bagnoregio et sua madama Melisenda, sposi novelli, si recaro allo Centrum Commertiale, in Anno Domini MCD 



Un dì che fue del Millequattrocento,
mi ritrovai in situatio de sgomento.

Cum'ea eccitata moglie pe' loco sì 'nfernale,

tosto io m'addentrai nello ferale CENTRUM COMMERTIALE!

Lo tetro sito all'orizzonte comparea,

et lo meo carro a longa fila s'accodea.

"Dannati omini! - lanciossi mea maleditione -

Perché non rimaneste (orsù!) in vostra magione?"

Et dopo hore sotto l'aere afosa,

giungemmo alla perditio consumosa.

"Lasciommi quine - sententia la matriarca sanza indugio -

Tu gire co lo carro et lo ronzino a remediar refugio.

Et mentre issa uno negotium già assaliva,

M'avventurossi in tale empresa punitiva.

Girossi in longo e largo col carro e cavallino,

ma in tutto lo reame non v'era nemmeno un posticino.

Assiso su lo carro, como vedetta saracina,

miraggio in lontanantia un posto solo in Cina.

Al fin dell'ora tertia che ancor io peregrinava,

meo simil sventurato (cum la sua duce) felice et sollevato un posto liberava.

Lanciossi meo destriero cum fussi Lancillotto,

fregando lo parcheggium almeno ad altri otto.

Cotal conquista lo petto mi riempì d'orgoglio fiero,

ma quando vidi ov'era mea consorte... io caddi da lo pero!

"Oh donna angelicata - cum tatto io esclamossi -

Dopo quattr'ore soltanto una bottega depredasti?!"



"Che fu? Diciote meco che accadeva!

Che forse v'incantaste, Porca Eva?"

"Son saldi convenienti, deficiente!

Possibil mai che tune non cogitasti niente?

Son saldi come sempre di stajone!

Sta zitto e accompagnommi meo cojone"

"Ma i saldi le botteghe fè in continuatione,

- cercotti vanamente di revelar contradditione -

Ordunquo dì oh madama: quant'altre sì botteghe tu vole visitare?

Et quanto patrimonio vorresti sperperare?"

"Oh mentecatto! Guerrier sanza coraggio,

se favellotti ancora, ci resto fino a maggio!

Lo sape ch'io DEVO scrutar tessuti, sete et sandalini,

I-Menestrelli, piccioni viaggiator 2.0 per selfie et messaggini"

Cum gran sconforto alzetti sguardo tosto,

Voleo così capir quanti «gironi» avea quel maledetto posto!

Et lessi tutte insegne, ognuna lustra et scintillante,

ch'avea nominatione notissima et altisonante.

Et c'era, cotesto est certo, «Dulcis et Gabbanam»

e accanto scorsi puro «Calzedoniam».

«Limonius», «La Gardeniam» et «Intimissimum»,

financo lo «Ipercooppis» accanto a «Decathlonium»!

Et de lo conto in banca, ebbi visione terrorista:

mea «Pergamen di Credito» strusciava senza sosta.

Poi quando li feral acquisti arrivaro a centosei,

l'orgoglio meo da lo letargo, alfin destai!

"Or basta! - gridossi assai furioso e un poco esaurito -

Sali sul carro oh donna! Oppur sarà falò, d'ogne tuo vestito!"

"Or sveglio l'equin quadrupede e poi scappemo,

lo giuro! In questo inferno, mai più ritorneremo!"

Fù lì... che la sua tattica cangiò rapidamente,

lo sguardo suo, issa tramutò «cerbiattamente»...

"Se lo meo occhio scrute tanta merce, - ella favella -

 Scrute anco e forse più per te! Anima bella!"

"Et guardati como vai conciato zingaraccio,

vuoi far tu novellare intero lo villaggio?"

Rimasi raggelato un'era astrale,

mi prise in contropiede l'animale!

"Rimira orsù - riprese ella -  li tuoi calzoni.

Et poi non noti tua casacca, abbandonata da' bottoni?

Ti pare questo 'l modo di conciarsi?

Che manco San Francesco in sua catarsi!"

"Ma... ecco, io... - favella me manchea -

sto ben così... difetti non vedea..."

"Oh bella! E d'ebano tu tieni forse li specchi?

Se non t'accorgi di peregrinar com'uno straccivecchi?

E non insister oltre, omo da gusto brutto,

c'hai forse l'occhi foderati de prosciutto?

Or passi puro che tua madama, sorta come 'na zigana,

lo pensier meo punta a dignitate tua! Porca puttana!"

Fatal cum fusse frutto pien di polpa,

di me impadronossi, grande senso di colpa.

Che solo il tintinnar de la moneta,

potea sopir cotesta (freudiana) colpa antica.

Ripresi lo calvario cum sorriso,

cercando approvation da lo suo viso.

Sortimmo alfin distrutti in piena notte,

per lei dugento buste, assai pienotte.

Et io, sì sollevato e irenico, come sol fanno i bambini,

portai orgoglioso a casa, due belli... pedalini!

Poesia anisosillabica in rima baciata
© Copyright 2015 - Fabrizio Manili‎

Commenti

  1. Messere, pur send'io per cromosomici misteri immune a peregrinatio in loci si neri, voi sapeste inver discettarne in tale guisa dal farmi rovesciare da le risa! Onde riconoscente vi lodo e vi ringrazio, del tanto diletto in così poco spazio! L'aura che cambia scripsit

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