Li doni natalizi

Como che fue, che Eusebio da Civitella, rimediossi alla regalia fora da lo tempo massimo a la preparatio, prima di recarsi a la cena de lo Santo Natale in sua familia, in A.D. MCCVI


Profumi assai inebrianti, li culla in alto ‘l vento;
or l’homo si riposa: finito ormai l’avvento.

Son tutte colorate, le luci alla vigilia
e tutti si preparan, a cena di familia.

L’odore de lo muschio, si sparge pe’ le strade,
anco li più distratti, avvolge e dissuade:

che nasce in una grotta, Iddio nostro Signore,
(…Oh Cacchium!...)
Pe fare ‘sti regali mi restano du’ ore!

Affretto lo meo passo, mi lumo un poco intorno,
botteghe stan serrando, finito è ormai lo jorno.

Potessi almen trovare, lo voglio ancor sperare,
commessa di LIMONIUM, che stace a sistemare.

Rinunzio a risparmiare, pazientiam s’è ‘n po’ cara,
qualsiasi sciarpettina, trovossi operta ZARA!

Poi noto assembramento, sono genti e sono tante,
son fora da TEZENIS, invocano mutande.

«UPIM major, minor cessat»
Ricordo saggio adagio, rinunzio a fare ressa.

Allora corro a casa, balena in me ideona:
ho dono ancora «in carta»: farò ‘na figurona.

Lo cerco in sgabuzzino, et spero di trovare,
così dono riciclo; lo puoto sbarazzare.

Alfin sbuca lo pacco, nascosto dietro al sale,
esulto et mi compiaccio: trovata originale.

Mi vesto e mi preparo, or sì che sono quieto,
nessuno sgamerà, meo piccolo segreto.

La notte di Natale, regala mille stelle,
retorna la laetitia, s’impregna ne la pelle.

Son junto a la magione, di cena familiare,
scuotossi battiporta, ho fretta d’abbracciare,

la nonna et mea sorrelam, insieme a lo marito,
“Avanti che si fredda! C’è abbacchio a scottadito!”

Oh! Notte Jubilata! La gioia è ora Magna!
Si joca, ride e scherza, ma soprattutto qui… se magna!

Poi alfine junse tosto, l’atteso bel momento,
dei doni sott’abete, principia scartamento.

Son fiero, trepidante, non stoce più ‘n mea pella,
voglio veder sorpresa, la mater mea più bella.

“Che ricevesti nonna?”, lei gratta la sua capa:
“Ciavatta pon-ponata, cum faccia de lo Papa…”

“E al nonno incontinente?”, scontato fu ‘l pitale,
che sotto la minzione, suonea «Bianco Natale».

“E al monaco zi’ frate, de la familia ‘l dotto?”
Un libro è semper utile, per farci un pistolotto!

«Eretici e scismatici, le mille e più ragioni,
per appicciar lo foco ai, Geoviani Testimoni»

Fra berrettini rossi, guantin mal’appaiati,
co’ sciarpe e co’ maglioni, con alci stampigliati,

or junto est lo momento… scarto regalo meo,
in questo bel Natale, del MilleDugendoSeo!

“Per mater mea io abe, un dono milionario!”
Mostrossi con orgoglium… ZINAL CUM CALENDARIO!

…MA…

Sol quando io mostrai, a tutti strofinaccio,
m’accorsi che la mater, rimase lì di ghiaccio:

mi resi conto tosto, d’aver sciupato stima,
perché lo calendario… ERA DELL’ANNO PRIMA!



Poesia anisosillabica in rima baciata
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