Perché lasciasti cadere, Anima del sapere, l’infausta lacrima dell’olio sul mio viso innocente? Forse, non sopportavi oltre, Anima del possesso, d’amare me, semplicemente, senza afferrarne il senso? Rasserenante la rassegnazione, Anima del controllo, che vuol vederci chiaro soltanto per etichettare il sogno. Eppure, allora come ancora, Anima disillusa, sei stata solamente tu a divenire cieca veramente. E non fui io, per te, Amore immenso nel mistero, a fuggir via, lontano dal tuo leggero abbraccio senza un senso. (versi di Fabrizio Manili, ispirati al mito di Amore & Psiche)